
Il Vaccino di Romeo, un incontro con il demonio!
Ieri mattina mi sono preso mezza giornata dal lavoro ed ho accompagnato Monica ed il piccolo Romeo ad un appuntamento macabro con il dolore: il vaccino.
Siamo partiti verso le 9:00 da casa, in 15 minuti eravamo al consultorio dove Monica aveva preso appuntamento per il vaccino di Romeo pr il meningococco di ceppo B. Dopo altri 15 minuti di ricerca di parcheggio, siamo finalmente entrati nel parco degli orrori.
Mella sala d’attesa, quel limbo grigio ed asettico che ci separava dall’ incontro con il demonio, abbiamo incontrato 2 amiche di Monica con i loro figli, appena usciti dal patibolo. Elia, uno dei due bambini, in questo mondo da poco più di un anno, era provato dall’incontro con l’odiato ago, era incazzato e sulle sue, pronto a piangere per ogni minima occhiata data.
C’eravamo quasi rilassati in quel luogo ameno, non pensavamo neppure più al momento del vaccino,
quando sento una voce che chiama Romeo, toccava a noi. Il messo del demonio era venuto a prenderci, con le sembianze di una donna gentile e vestito di un grosso sorriso.
Entriamo.
Fanno appoggiare Romeo su un lettino; è in questo momento che capisco che Romeo aveva capito: lui si ricordava tutto, come un dejà-vu: aveva già vissuto quella scena 3 mesi prima, ma io non c’ero, c’era solo la mamma il vaccino e lei, il demone con la spada appuntita, pronta a trafiggere quella coscetta senza alcun remore, quando aveva fatto la seconda dose di vaccino per la meningite.
Lei, il demonio, dopo aver preparato il suo armamentario ed aver fatto stillare una goccia di vaccino da ognuna delle sue cento siringhe pronte a trafiggere mio figlio, mi da qualche informazione e pretende il mio aiuto: mi chiede di tenere fermo il braccio sinistro di Romeo mentre faceva il suo dovere da Demone, per evitare che di riflesso il povero Romeo abbassasse il braccio e distruggesse la spada appuntita del demonio.
Il Demonio quindi aveva paura di Romeo, altrimenti non mi avrebbe mai chiesto di aiutarla, sapeva che da sola non sarebbe mai riuscita a compiere l’atto sacrificale.
. Questo è il momento in cui mi sono sentito confuso: da che parte stavo? dalla parte dei buoni o dei cattivi? chi erano i buoni quelli che trafiggevano o quelli che si facevano trafiggere in nome di un futuro libero da meningiti? Stavo per far soffrire mio figlio in cambio di cosa? In questo momento ho capito come si era sentito il vecchio Mosè quando gli venne chiesto di sacrificare suo figlio Isacco sul monte Moriah.
Cosa fare? d’altronde stiamo vaccinando Romeo per il suo bene, ma mi chiedo: è il suo bene trafiggerlo con un ago mentre lo teniamo fermo su un lettino foderato da un foglio di carta?
Ormai però avevo deciso. E decisa è stata anche la mano del demonio mentre trafiggeva mio figlio con quella spada sterile piena di vaccino.
Il demone malvagio brandiva la spada con la sicurezza di Aldo Montano alle olimpiadi di Atene, la raffinatezza di D’artagnan e la fierezza di Zorro.
Ero sopra Romeo, ho potuto vedere quel labbro inferiore inarcarsi verso il basso e coprire il labbro superiore. Il viso è diventato rosso, gli occhi serrati ed è scoppiato a piangere. Ha aperto gli occhi gonfi di lacrime e mi ha guardato, come Giulio Cesare guardò suo figlio Bruto mentre lo trafiggeva con un coltello.
In quegli occhioni color ebano ho letto paura e una richiesta di aiuto , ma ormai non potevo tornare indietro, ormai avevo deciso che quello era il suo bene e neanche il suo sguardo pieno di lacrime avrebbe potuto farmi cambiare idea.
Non appena il demonio ha estratto la sua spada dalla gamba di Romeo, ci siamo alzati e rivestiti.
Ha pianto un paio di minuti, e poi si è calmato, ho letto perdono nei suoi occhi, allora l’ho abbracciato.
Ci hanno fatto aspettare una ventina di minuti in sala d’attesa e poi ci hanno congedato.
Arrivati a casa Romeo è stato molto irrequieto, mi ha detto Monica che nel pomeriggio ha pianto molto.
Una cosa di cui si è accorta Monica e che mi ha fatto notare appena sono arrivato a casa è stato il fatto che aveva dolore alla gamba: non riusciva ad appoggiarla, un po’ per il dolore, un po’ per la paura del dolore. Inoltre ha dolore anche solo toccando il punto sulla gamba dove è entrato l’ago. La dottoressa che ha vaccinato Romeo ci aveva però avvisato sulla possibilità di avere gonfiore e dolore all’art; ci aveva anche avvisato che nelle successive 48 ore era possibile che Romeo avesse anche un po’ di febbre. ma fortunatamente questa non è arrivata.
Quando la sera sono arrivato a casa ho trovato un Romeo provato dall’esperienza con il vaccino, arrabbiato, nervoso e dolorante, ma con una gran voglia di giocare (come al solito) non appena mi ha visto entrare.
Questo dei vaccini è un argomento delicato. Noi abbiamo deciso di vaccinare Romeo, vogliamo prevenire quello che possiamo per cercare di dargli una vita il più possibile tranquilla in futuro.
Ieri abbiamo fatto il terzo vaccino per coprirlo da infezioni di Meningococco B (la famosa meningite)
Il vaccino per la meningite non è obbligatorio, nè gratuito, se iniziato prima dei 6 mesi, sono 4 iniezioni ognuna delle quali costa circa 80 € , ma io lo considero come un’assicurazione per il futuro di Romeo.
La vaccinazione contro il meningococco B prevede diversi dosaggi a seconda dell’età in cui si inizia a vaccinare, anche se il vaccino è indicato soprattutto al di sotto di un anno di età.
Il numero di dosi da somministrare dipende dal momento in cui si inizia la vaccinazione. In particolare, se si comincia:
- Prima dei sei mesi (prima dose a due/tre mesi), occorrono tre dosi entro l’anno, più un richiamo entro i due anni;
- Tra sei e 12 mesi, occorrono due dosi entro l’anno, più un richiamo nel secondo anno di vita;
- Tra uno e due anni, occorrono due dosi più un richiamo entro i due anni;
- Dopo i due anni, occorrono due dosi (non è ancora stato stabilito se in questo caso serva un richiamo).
Io credo sia importante vaccinare nostro figlio per garantire a lui e ai suoi compagni un futuro migliore, anche perché al liceo mi hanno fatto leggere “i promessi sposi” che mi ha insegnato che le epidemie sono una cosa brutta e che, se possiamo, è meglio evitarle.
Se comunque qualcuno decidesse di non vaccinare i propri figli (si è liberi di farlo), vi consiglio di leggere le linee guida dell’ OMS a questo link. —> Rischi e responsabilità di non vaccinare il proprio figlio
E comunque, ricordo a tutti che di meningite si muore.
Stasera, appena arrivato a casa mi sono reso conto che era quasi passato tutto, era molto più tranquillo ed appoggiava, anche se con molta attenzione, la sua gambetta tremolante.