
Il bambino possiede notevoli capacità comunicative anche senza saper parlare.
Il parlare è l’ultima fase, importantissima, dell’evoluzione comunicativa del neonato. Questa avviene già dall’ottavo mese, e può durare vari anni, a seconda del neonato e degli stimoli che il neonato riceve dall’esterno ma soprattutto dalla famiglia.
Dalla nascita fino all’ottavo mese, il neonato, per farsi capire dall’ambiente esterno, imposta una comunicazione non verbale. Riesce a far capire situazioni di disagio o dolore semplicemente piangendo, o comunica benessere e felicità con un sorriso o una risata.
Una delle cose affascinanti dei neonati è la velocità con cui riescono ad imparare azioni nuove e come riescono a ricordarle e ripeterle.
Tutto inizia con il primo urletto.
E’ l’unico modo che il neonato ha per comunicare: “Ehi, c’è nessuno? Ho fame!” Presto capisce: “Se piango (o urlo), mamma e papà arrivano e mi aiutano.” Da un paio di mesi Romeo ha iniziato ad aggiungere infatti alla sua risata anche degli urletti.
Ogni giorno la comunicazione diventa più elaborata: un pianto a tutto volume, un urlo pieno di rabbia, un piagnucolio sommesso, una risata. L’acquisizione del linguaggio funziona in modo simile in tutto il mondo, nei primi mesi un bimbo cinese si esprime in modo simile a un bambino italiano. Con l’andare del tempo la lallazione diventa sempre più chiaramente cinese, italiana, francese, ecc.
A partire dal secondo mese inizia la “prima fase della lallazione”, cioè il piccolo cerca di scoprire che cosa riesce a fare con la bocca a parte succhiare e sbavare. Per esempio pronuncia suoni come “ghhh”. In questa fase il piccolo è preso dalla pura voglia di provare: che suoni vengono fuori se arrotolo la lingua? E cosa succede se soffio sulle labbra in fuori? Le Pernacchie!
Mia madre già da tempo pretende che Romeo faccia le pernacchie, lei ne ha avuti 4 di figli, quindi credo che sappia che la pernacchia è un passaggio fondamentale dell’evoluzione del linguaggio. Ora Romeo fa le pernacchie, mamma è felicissima, e noi tutti bagnati.
Spernacchia di continuo, soprattutto quando giochiamo e quando proviamo a fargli mangiare un po’ di frutta (da un paio di giorni abbiamo iniziato a provare a dargli dell’omogenizzato di frutta). Si, le pernacchie migliori le fa proprio quando mangia la frutta, e ce la sputa tutta in faccia.
In questa fase i neonati vanno stimolati, bisogna parlare loro molto, cantare canzoni e far sentire più parola possibili, loro immagazzineranno tutte le informazioni e appena riusciranno a trovare l’algoritmo giusto per trasformare i loro pensieri in parole, allora le tireranno fuori tutte.