
L’allattamento al seno è un passaggio fondamentale nella vita del vostro neonato oltre che, a detta di Monica, un’esperienza bellissima.
Come ho accennato, vengo da una bellissima famiglia di contadini, a Caprarola, un paesino sui monti cimini, a nord di Roma. Qui molte famiglie, come anche la mia, allevano animali da cui ricavare la carne per il sostentamento famigliare.
Sin da quando ero bambino, mi sono chiesto come fosse possibile per un maialino appena nato (a volte ne vedevo anche 16 o 18 tutti insieme) riuscisse a trovare la mammella della madre adagiata per terra su un fianco; in fondo nessuno di quei maialini appena nati riusciva a vedere, nè tantomeno sapeva come fosse fatta una mammella. Nonostante ciò, riuscivano tutti a mangiare e crescere.
L’atteggiamento che spinge un animale ad attaccarsi al seno materno si chiama Istinto.
Lo stesso istinto che spinge un maialino a cercare la mammella della madre, spinge anche un neonato a cercare il seno della madre: se si lascia un neonato, appena nato, appoggiato sul ventre materno, questo si spingerà da solo, con piccoli movimenti, a cercare il seno materno.
Appena nato Romeo, proprio appena uscito, con il cordone ancora attaccato, è stato appoggiato sul ventre di Monica e da solo ha cercato il seno. è stata una cosa da rimanerci a bocca aperta!
Romeo si è attaccato subito al seno, ed ancora adesso, mentre scrivo, è attaccato al seno.
Le ostetriche dell’ospedale di Viterbo ci hanno dato ottimi suggerimenti riguardo l’allattamento al seno, ci hanno consigliato come fare, cosa fare se ci fossero stati problemi e quali sono i vantaggi dell’allattamento al seno rispetto all’allattamento artificiale. Se avete dei dubbi appena usciti dall’ospedale, vi consiglio di chiamare in ospedale e parlare con le ostetriche, solitamente sono sempre disponibili.
Innanzitutto bisogna trovare la posizione giusta: non esiste una posizione giusta. L’importante è che la mamma sia a suo agio e stia comoda, infatti spesso posizioni scomode di allattamento a lungo andare possono provocare mal di schiena. Anche il neonato deve essere comodo e ben sostenuto. Io consiglio per i primi giorni dopo il parto e poi le notti, di allattare il neonato come i maialini di sopra: sdraiata su un fianco nel letto, con il neonato sdraiato accanto a voi.
La giusta presa per l’allattamento al seno
Una volta scelta la posizione, è importante anche la “presa” del seno. Si consiglia una presa a “C”, con le 4 dita sotto il seno a sostenerlo, ed il pollice sopra, così potrete puntare il capezzolo dove volete.
Si sconsiglia invece la presa a “forbice”, poichè in questa posizione l’areola non è sufficientemente libera da permettere un’adeguata presa da parte del bambino. Inoltre la pressione delle dita sull’areola potrebbe ridurre la fuoriuscita del latte.
Quando state per allattare al seno il neonato, strofinate leggermente il capezzolo sulle labbra del neonato, così da stimolarlo ad aprire la bocca. Una volta aperta la bocca, avvicinate il capezzolo alla bocca del piccolo, assicurandovi che questo prenda in bocca non solo il capezzolo, ma anche una porzione (la più grande possibile) dell’areola mammaria. Se sentite dolore in questa fase, probabilmente il neonato non si è attaccato bene, a questo punto staccatelo delicatamente e ricominciate da capo.
Romeo ora apre la bocca appena capisce che sta per essere allattato, è veramente buffo vederlo in questi momenti.
All’inizio della poppata il neonato succhierà velocissimo, ma rallenterà subito dopo prendendo un ritmo costante, potrete sentirlo deglutire, allora capirete che sta mangiando bene. Non c’è una durata standard della poppata. Romeo mangia velocissimamente e non è mai durato più di 10 minuti, ci sono bimbi più lenti che ci stanno anche mezz’ora attaccati (Romeo è veloce ma mangia tanto, lo vediamo dalle pesate, il primo mese ha preso circa 1 Kg di peso, poi sempre meno, ma a quasi 5 mesi pesa 8 kg pieni, partendo da 4 kg).
Non credete alla storia della poppata ogni 3 ore.
Questa storia va bene per chi allatta con latte artificiale. Romeo, soprattutto i primi tempi, difficilmente arrivava a 2 ore tra una poppata e l’atra, ora ha allungato i tempi, ma non ha mai avuto un ritmo regolare, anche perchè a lui, come a tutti i neonati, il seno serve anche come consolazione, spesso vuole attaccarsi, ma resta lì a giocare e ridere anzichè mangiare.
Meglio non farlo disperare prima di allattarlo, altrimenti sarà così impegnato a piangere e dimenarsi che non vedrà che ha già una tetta infilata in bocca. Bisognerebbe allattarlo appena dà i primi segnali di fame (con il tempo riuscirete a capire quali sono). Se invece il vostro neonato è un po’ pigro e tende a dormire molto soprattutto nelle prime settimane, bisognerebbe allattarlo “ad offerta”, stimolandolo a mangiare. Calcolate che nelle prime settimane di vita vostro figlio dovrebbe prendere almeno 125 grammi di peso a settimana.
Se avete bisogno di qualche approfondimento, vi consiglio di leggere sul sito di La Leche League, un’organizzazione che promuove e sostiene l’allattamento al seno. Hanno dei gruppi di sostegno in molte città italiane. Oppure andate sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, spiegano più tecnicamente quello che ho raccontato io.