
Camminare è una delle tappe principali per i bimbi di tutto il mondo, e quando il neonato cammina è una gioia per tutti i genitori.
La camminata sancisce un importantissimo traguardo per i vostri figli, ma quando un neonato inizia a camminare, sancisce anche la rottura degli equilibri che avete creato nei primi mesi, quando vostro figlio dipendeva esclusivamente da voi per qualsiasi cosa, anche per muoversi. Quando inizia a camminare infatti, inizia anche il suo percorso verso l’autonomia, può spostarsi da solo, non ha più bisogno di stare in braccio.
Quand’è che iniziano a camminare i neonati?
Se avete avuto un figlio, avrete imparato che non esiste una regola per la crescita dei vostri bambini, ognuno segue un proprio calendario, ed è non avrebbe senso dire una data di quando i neonati iniziano a camminare, che sia valida per tutti i bambini.
Sappiamo che i neonati iniziano a camminare tra gli 8 (pochi, quelli più precoci in questo senso) e i 18 mesi.
Ci sono eccezioni però come la protagonista di questo video, una bambina brasiliana che a pochi minuti dal parto sembra già che voglia provare a camminare.
molti bambini, prima di iniziare a camminare, passano una fase di gattonamento.
Quando i neonati iniziano a gattonare?
Anche per il gattonamento non c’è una regola fissa, infatti molti bambini iniziano a gattonare tra i 6 e i 12 mesi, altri si alzano in piedi e camminano, senza mai gattonare, altri invece si spostano da seduti, finché arriva un giorno in cui si alzano in piedi e camminano
. Come non è detto che se un bimbo gattona presto, poi cammini presto, la fase di gattonamento può durare anche 4-5 mesi.
Ora che Romeo ha nove mesi, cerco di stimolarlo a gattonare perché mi piacerebbe tantissimo vederlo gattonare sul tappeto, anche se i suoi movimenti stanno iniziando a diventare un problema, soprattutto quando lo lasciamo dormire nel nostro letto, perché ogni volta dobbiamo costruire dei muri di cuscini e coperte ai bordi del letto per evitare che rotolando (ebbene si, Romeo non gattona ma rotola) nel sonno possa finire a terra. Quello che mi pesa, non è il costruire i muri intorno al letto, ma montare e smontare i ponteggi ogni volta che lo lasciamo dormire nel nostro letto (eh già, Monica ci tiene alla sicurezza).
Come fare per stimolare un bambino a gattonare?
Spingere un neonato a gattonare richiede un sacco di pazienza: io con Romeo ogni volta che provo a farlo gattonare devo mettere in conto almeno 2 ore del tempo che passo con lui: 1 ora e 50 minuti servono per liberare il tappeto di gomma vicino il divano da tutti i giochi che gli compra la mamma (e di cui la mamma non vuole separarsi anche se Romeo non ci ha mai giocato) e 10 minuti di sforzi prima che la mamma si accorge che Romeo inizia a sudare e quindi è l’ora di smettere.
Metto Romeo seduto all’estremità del tappeto di gomma (quello fatto a puzzle), mi metto dalla parte opposta del tappeto, e prima che lui si accasci a ciucciare il tappeto di gomma, (spesso lo trovo anche a succhiare il pavimento, ma non ditelo alla mamma) cerco di attirare la sua attenzione con uno dei suoi giochi preferiti: la mela (alla faccia delle centinaia di migliaia di auro spesi in giochi abbandonati sul tappeto). Appoggio la mela sul tappeto e lui impazzisce: la vuole a tutti i costi. Si butta in avanti fino a mettersi prono ed inizia a “gattonare”: all’inizio si dimenava, ma restava sempre fermo, da una settimana invece riesce a spingersi in avanti fino ad afferrare la mela. Spingersi in avanti per ora però significa spingere con i piedi lasciando la faccia appoggiata al tappeto, strisciando quindi sulla faccia.
State attenti perché se il tappeto fa troppo attrito, mentre struscia con la faccia sul tappeto, vostro figlio potrebbe prendere fuoco.
Come aiutare i bambini a camminare
Per iniziare a camminare, i bambini non devono essere forzati, ogni cosa va fatta a suo tempo, infatti devono imparare innanzitutto a muovere le gambe, devono provare e riprovare i movimenti, finché non acquistano sicurezza. é Necessario per iniziare a camminare anche lo sviluppo della muscolatura degli arti inferiori, sviluppata abbastanza da sorreggere il peso del
neonato. Importante per insegnare al bambino a camminare è anche non essere troppo apprensivi: il bambino deve cadere per imparare a camminare, l’importante è stare attenti a non lasciare ostacoli su cui possa battere e farsi male e non farsi vedere preoccupati se cade (il motivo infatti per cui i bimbi piangono quando cascano, è infatti spesso il vedere la faccia preoccupata dei genitori)
Romeo ormai ha nove mesi, ancora non gattona né cammina (striscia). Contro tutti i dettami moderni della pediatria, lo infiliamo da un paio di mesi nel girello, è uno spasso vederlo sgambettare e correre infilato nella sua Ferrari, un po’ meno divertente è raccogliere tutte le cose che lasciamo ad altezza girello che prontamente prende e scaraventa a terra.
Se lo mettiamo seduto a terra, vicino al divano, riesce ad alzarsi afferrando il divano, crediamo quindi che non manchi tanto prima di vederlo camminare per conto suo.
Da una parte non vedo l’ora di vederlo camminare, dall’altra invece capisco che, anche se è ancora piccolissimo, camminare sancisce l’avvio del processo che lo porterà verso l’indipendenza dai genitori.