
Mettere una supposta: un lavoro scomodo, ma qualcuno deve pur farlo!
Ieri sera mi sono trovato davanti ad una scelta coraggiosa e difficile: mettere una supposta al bambino.
Ieri mattina Romeo ha fatto il secondo richiamo per il vaccino obbligatorio, che lo coprirà in caso di infezioni di poliomielite, tetano, difterite ed epatite B .
Purtroppo questa vaccinazione obbligatoria, oltre a far incazzare il bambino per tutto il giorno, può spesso far alzare la temperatura del bambino, provocando febbre.
Ieri pomeriggio ero a lavoro, appena rientrato a casa ho letto negli occhi di Monica una certa preoccupazione: Romeo aveva la febbre.
Dopo essersi lamentata copiosamente che il termometro elettrico che abbiamo comprato per Romeo è troppo lento a misurare la temperatura, nonostante abbia comprato anche un kit di termometri con un termometro a ciuccio che è al sapore di tabacco evidentemente visto che Romeo lo sputa in continuazione, abbiamo misurato la temperatura al piccolino. Dopo circa 20 secondi (un tempo lunghissimo, mi chiedo come facevano prima i mariti a sopportare le mogli lamentarsi per 5 minuti, il tempo necessari ai vecchi termometri a mercurio per misurare la temperatura) nei quali Monica mi ha parlato dei più moderni termometri a contatto e ad orecchio che oggi mi ha obbligato a comprare, abbiamo constatato che Romeo aveva la febbre: 37 e mezzo!
Prima di andare a dormire, dopo aver allattato Romeo, abbiamo deciso di dargli la Tachipirina in gocce che ci ha consigliato la pediatra con la A; 4 gocce per chilo di peso corporeo, quindi 32 gocce, ma gliele abbiamo date 28, per non esagerare. Monica reggeva Romeo ed io con il cucchiaino lo imboccavo.
Non faccio in tempo a togliere il cucchiaino che mi sono visto la scena madre dell’Esorcista recitata da Romeo, con la regia di Monica (perchè lo reggeva ahah).
Poverino, ha vomitato tanto latte.
Ovviamente la colpa del vomito era la mia: Monica mi ha accusato di non saper usare un cucchiaino: “quanto lo hai mandato giù?” “ma che se fa così?” “non sei bono a dargli la tachipirina”.
E vabbè!
Dopo 5 secondi Romeo già mi rideva (abbiamo un feeling assurdo io e mio figlio). Siamo andati in bagno, cambiato pigiama, body e calzini a Romeo e alla sua mamma, e abbiamo provato a dargli di nuovo la Tachipirina, credendo che il vomito fosse causato da me. Purtroppo appena messa in bocca la medicina il piccolo ha vomitato di nuovo, evidentemente gli faceva schifo la Tachipirina, non il modo in cui gliela stavo dando.
Ormai era mezzanotte e mi sono ricordato dei piccoli siluri che mamma aveva nella scatola delle medicine quando ero piccolo: le supposte.
Avete mai messo una supposta ad un neonato?
Mi sono sempre chiesto come facessero le supposte a lavorare contro corrente, sono come i salmoni che risalgono il fiume.
Monica ha chiamato la sua amica Monica (che da ora in poi chiamerò Monica l’altra), madre di Elia, un bimbo vispo e bellissimo che andrà a scuola con Romeo anche se ha più del doppio della sua età (Romeo 4 mesi e mezzo ed Elia 11, ma nati entrambi nel 2016) per chiederle se avesse delle supposte di tachipirina da darci. Non volevo arrivare a Viterbo nel cuore della notte a cercare disperatamente supposte nella farmacia di turno. Le due Moniche inoltre si erano incontrate la mattina stessa al consultorio dove anche lei ed Elia erano andati per una dose di vaccino,e infatti anche lei era sveglia perché il piccolo Elia aveva la febbre.
Sono uscito a prendere le 2 supposte di tachipirina, scambiate come degli spacciatori senegalesi sotto casa di Monica l’altra e in 2 minuti sono tornato gasato a casa e le ho date a Monica: “Tiè, metti la supposta a Romeo!”
Monica di tutta risposta mi ha detto: “mettila tu la supposta, io non ce la faccio”.
Era il momento di dimostrare di che pasta ero fatto!
Ho guardato Monica, l’ho baciata ed ho preso Romeo con me.
Ho messo Romeo sul letto, aperto il pannolino, alzato le gambe ed inserito la supposta.
Ho tolto il dito ed è uscita la supposta.
Cazzo! e mo’ come si fa?
Ho ripreso Romeo, alzato le gambe, inserito la supposta e l’ho tenuta a filo in modo che non uscisse. Mentre la tenevo sentivo dell’aria che spingeva e ci siamo messi a ridere con Monica, ma quello era solo un’avvertimento, come un urlo da dentro una caverna.
Ha fatto la cacca.
L’ha fatta, e mentre tenevo la supposta, è uscita cacca, dito e supposta. Fortunatamente avevo lasciato il pannolino sotto, ho messo Romeo sul fasciatoio, aspettato la fine della tempesta e cambiato pannolino. Ho pescato la supposta dal vecchio pannolino, sciacquato di nuovo mani e supposta che nel frattempo sembrava più piccola ed ho ricominciato.
Qui però ho usato il primo aiuto: il pubblico.
Monica l’altra in contatto WhatsApp ci ha consigliato di tenere stretto il sederino del bambino in modo da non far uscire la supposta e così ho fatto: messo supposta e tenuto stretto per qualche secondo. Era andata, non usciva. Mentre festeggiavamo con una bottiglia di Franciacorta però, un rumore ci ha avvertito: di nuovo cacca? SI.
Ma ormai ero esperto, in 2 secondi ero pronto ad inserire di nuovo la supposta che nel frattempo era sempre più piccola.
- Alzo le gambe
- metto supposta
- stringo chiappette.
era andata! stavolta definitivamente. chiudo il pannolino ed andiamo a dormire.
Mi sono sentito come un super eroe. é stato difficile (e molto, molto divertente) mettere la nostra prima supposta, ma ce l’abbiamo fatta!
Se dovete mettere una supposta, che sia un adulto o un neonato, vi consiglio di leggere questa guida : come mettere una supposta
MAMMA MIA CHE ROBA..MI SENTO MALE
Grazie per questo articolo! Non tanto per le informazioni (comunque utilissime) ma per lo spirito con la quale lo hai scritto. Sicuramente alleggerisce le situazioni di panico da febbre in notturna!
Grazie mille Cinzia!
sono felice che ti sia piaciuto. Buona giornata!